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Siamo tornati sul luogo del delitto. O meglio, non ce ne siamo mai andati.

Dopo avervi deliziato con il resoconto delle nostre scorribande lungo i viali del Lido tra red carpet e cineprese parliamo ora della seconda parte della nostra missione, quella tra i canali di Venezia, lungo le calli più o meno affollate di una città che non finisce mai di sorprendere.

L'arrivo alla stazione di Santa Lucia ci catapulta in un posto fuori dal mondo. Dai binari del treno ai canali passano pochi metri, durante i quali si deve portare indietro l'orologio del tempo, per adattarsi a una dimensione che non è più nostra, quella dell'assenza delle automobili, dei motorini, dei monopattini elettrici, persino delle biciclette. Dopo qualche ora di cammino per Venezia ci si rende conto che quel silenzio di fondo non è l'intervallo tra un semaforo verde ed un altro, ma è la normalità. Il rumore lontano dei vaporetti a motore fortunatamente non riesce ad annullare questa magia silenziosa.

La Venezia che si allontana dal Canal Grande e dalla Giudecca ci avvolge con la sua atmosfera ovattata, lenta e dondolante, come lo sciabordio dell'acqua sui palazzi e sui pali di legno conficcati a terra, o meglio sul fondo del mare, che ne sostengono la struttura, come mute radici inverse di una città che sembra nata dalla fantasia di un sognatore.

Ci si ritrova a far parte di una veduta del Canaletto, lungo la riva degli Schiavoni, impastati nel colore pastello. Lo si sente addosso, forse è l'umidità dell'aria che entra nelle ossa, il rollio intermittente delle barche alla fonda, il verso dei gabbiani che ci ronzano intorno o gli spruzzi portati da un vento sbarazzino.

Frasi fatte, parole scontate ma a Venezia le parole mancano per descriverne fino in fondo la bellezza ed allora, forse, vanno bene così.

Essendo arrivati fin lì, non potevamo evitare di provare a fare un giretto nella Piazza e nella Basilica di San Marco. I poliziotti ai varchi di controllo ci hanno fatto evitare la lunga fila, scortandoci fin dentro il Duomo ed abbiamo potuto toccare molti dettagli tra l'altare, il pulpito e le colonne tra le navate. Piccoli privilegi di una condizione che, per ogni altro verso, regala solo complicazioni. Perché non approfittarne?

Sempre evitando le file abbiamo imboccato con decisione l'ascensore che porta in cima al campanile!

Prima che ci si faccia la solita domanda su quale soddisfazione provino delle persone cieche nel salire sul campanile di San Marco, rispondiamo con qualche esempio:

la comprensione di quanto sia grande una delle campane, che siamo riusciti a toccare delicatamente con la punta del bastone bianco, cercando di delimitarne i contorni e facendola suonare, leggermente, prima che qualcuno ci ammanettasse (c’è un cartello multilingue che vieta esplicitamente di farlo, ma noi ahimé non lo abbiamo letto…) e ancora, la sensazione dei suoni lontani da così in alto, del fresco del vento, e ovviamente la possibilità di crearci un'immagine del panorama circostante, grazie alla descrizione di chi ci accompagnava; infine, perché no, ammettiamo che è particolarmente piacevole sentirsi in un luogo visitato da turisti che arrivano da ogni parte del mondo!

Cosa ci ha sorpreso di Venezia? Sicuramente l'Arsenale: la sua posizione defilata distante dalla confusione, l'assenza quasi totale di esercizi commerciali, la presenza di pochi turisti che si guardano di soppiatto, quasi a volersi nascondere, per non rivelare che c'è una zona di Venezia che conserva la sua dimensione ristretta di quartiere popolare. Abbiamo avuto modo di parlare con qualche veneziano che ci ha confermato come la zona dell'arsenale sia la più bella da abitare, vicina al tutto, eppure così lontana dal caos del mordi e fuggi. Fortunati noi a sceglierla, anche un po’ inconsapevolmente, come base delle nostre scorribande lagunari.

E che dire della visita alla Biennale di architettura? Martina, la guida della Biennale che ci ha accompagnato, ci ha confessato che aveva delle perplessità sul reale interesse che avrebbe potuto esercitare la mostra per due non vedenti. Sarà stata la bravura di Martina, la bravura nostra o la congiunzione astrale, sta di fatto che ci siamo divertiti tantissimo e abbiamo passato due ore davvero interessanti. La cura con la quale Martina ha scelto le opere ed i padiglioni da farci visitare, toccare e annusare rileva una sensibilità ed una conoscenza davvero profonda. Brava Martina! E bravi quelli della Biennale!

Siamo stati due ore ma avremmo potuto restare ancora altre due ore senza annoiarci; non pensavamo ci fosse tanto da dire e da scoprire dietro un progetto architettonico. e di tutto ciò ringraziamo sentitamente.

Cosa ci ha deluso? Purtroppo dobbiamo confessare che la visita alla collezione Peggy Guggenheim ci ha un po’ deluso. Avevamo intercettato in passato una selezione della collezione a Palazzo Strozzi a Firenze, e ne eravamo rimasti incantati, anche grazie alla possibilità di toccare tutto il toccabile e grazie alla guida preziosa di una storica dell'arte. Volevamo rivivere l’esperienza nella casa madre, ma non è stata la stessa cosa. Sul sito web c'è scritto che si può usufruire di un kit "doppio senso" per una visita sensoriale alla mostra: peccato che in biglietteria non fosse disponibile alcun kit, che avremmo dovuto prenotare in anticipo, diversamente da quanto riportato; peccato che non fossero disponibili le audioguide perché tutte impegnate; peccato che le poche opere scelte con una riproduzione tattile fossero le meno adatte ad essere comprese e gustate in esplorazione da una persona cieca, ce ne erano di più semplici e belle! E peccato che gli addetti presenti non fossero palesemente formati per assistere una persona non vedente. Peccati veniali, forse, ma per chi si fa 4 ore di treno per arrivare a Venezia con delle aspettative, forse tanto veniali non sono.

Qualche nota positiva: abbiamo potuto toccare tutte le sculture presenti nel giardino del Palazzo Venier dei Leoni (opere di Alberto Giacometti e Max Ernst tra gli altri), abbiamo potuto visitare comunque le stanze del palazzo che, non essendo enorme ed avendo una forma ad "L", si comprende abbastanza bene e, infine, abbiamo potuto godere di un affaccio unico sul Canal Grande dalla terrazza del palazzo che degrada sul canale, proprio quando stava passando il corteo legato alla Regata Storica. Davvero chic, molto vip, very top!

Tornando verso la realtà, abbiamo avuto modo di apprezzare ancora una volta l'atmosfera magica di una città in festa. La Regata storica è molto sentita dai veneziani, che affollano le rive ed i ponti per riprendersi gli spazi di una città altrimenti ostaggio dei turisti.

E di due ponti vogliamo parlarvi prima di riprendere il treno: il Ponte dell'Accademia e il Ponte della Costituzione.

Il Ponte dell’Accademia ha una storia travagliata alle spalle. Costruito in stile industriale a metà dell'800, presentò subito delle debolezze che ne minavano la sicurezza.

Nel 1933, in soli 37 giorni fu tirato su un ponte provvisorio in legno, in attesa della conclusione della gara per quello definitivo. Strano a credersi per l’Italia, ma la provvisorietà dell'opera è durata più di 50 anni, fino alla costruzione dell'attuale ponte che conserva il rivestimento in legno.

Il Ponte della Costituzione, più noto come di Calatrava, ci riconsegna alla stazione di Santa Lucia. Anch'esso ha una storia travagliata che non sembra ancora finita. Il pavimento in vetro molto scivoloso, l'irregolarità degli scalini, la fantomatica ovovia che avrebbe dovuto consentire l'attraversamento del ponte alle persone con ridotta mobilità: tutti fattori che hanno fatto del Ponte di Calatrava il ponte delle polemiche.

Ci lasciamo polemiche e ponti alle spalle, sospesi per un ultimo momento prima di entrare in stazione. Annusiamo l'aria cercando di immagazzinare Venezia dentro i nostri polmoni. Il vociare della realtà incombe sui nostri sensi, non è facile ma qualcosa ci resta appiccicato addosso come una pennellata di colore del Canaletto. Chissà se resisterà alla prima lavatrice.

Pietro Turco

Stefania Leone

Trasmissioni RAI con audiodescrizione

Programmi RAI audiodescritti dal 3 al 8 settembre

Foto di un televisore acceso
Foto di un televisore acceso

Questo l'elenco delle trasmissioni con il servizio di audio descrizione in onda sulle reti RAI dal 3 al 7 settembre

03/09/2024

  • RAIUNO - ore 14.05
    CHE DIO CI AIUTI 2
  • RAIUNO - ore 21.25
    MÀXIMA (1° Visione)
  • RAITRE - ore 20.50
    UN POSTO AL SOLE
  • RAIPREMIUM - ore 05.55
    È ARRIVATA LA FELICITÀ puntata 5
  • RAIPREMIUM - ore 09.20
    UN POSTO AL SOLE 27 puntata 209,210
  • RAIPREMIUM - ore 12.10
    IL RESTAURATORE 2 puntata 5,6
  • RAIPREMIUM - ore 19.25
    SORELLE puntata 2
  • RAIPREMIUM - ore 21.20
    NON MI LASCIARE puntata 4
  • RAIPREMIUM - ore 23.15
    IMMA TATARANNI – SOSTITUTO PROCURATORE 2 puntata 7
  • RAIMOVIE - ore 05.00
    IL BAMBINO NASCOSTO
  • RAIMOVIE - ore 10.30
    BIANCANEVE
  • RAIMOVIE - ore 23.10
    CENTO GIORNI A PALERMO

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Numeri telefonici utili al tempo del coronavirus

TAMPONI IN FARMACIA A ROMA E NEL LAZIO. - L'ELENCO COMPLETO E GLI INDIRIZZI.

lo scorso 10 novembre 2020 è stato siglato l'accordo tra Regione Lazio e le associazioni di categoria dei farmacisti su dove è possibile effettuare test rapidi antigienici e test seriologici.
I test avranno un prezzo massimo di 20 euro per i seriologici e 22 euro per l'antigenico. Sono infatti oltre 100 le prime farmacie che hanno iniziato ad eseguire i test eseguendone ad oggi circa 3mila.

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Associazioni romane che consegnano spesa e farmaci a domicilio.

Ci auguriamo che non siano necessarie, ma il timore che Roma sia destinata a conoscere un'altra fase di confinamento esiste e allora è meglio essere preparati.

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Servizi e numeri utili ai tempi del coronavirus aggiornati al 17 maggio.

  • Numero di pubblica utilità  - Covid-19:
    1500
  • PROTEZIONE CIVILE VOLONTARIATO
    800 85 48 54
  • CROCE ROSSA ITALIANA
    800 06 55 10
  • SALA OPERATIVA SOCIALE
    800 44 00 22
  • supporto psicologico:
    800.833.833
  • EMERGENZA INFANZIA:  
    114

Servizio rivolto a tutti coloro che vogliono segnalare una situazione di pericolo e di emergenza in cui sono coinvolti bambini e adolescenti.

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Aiutarci a Milano:

un servizio di supporto per la distribuzione di spesa, pasti e alimenti per animali tramite un call center e una rete di volontari sul territorio.

02 23 05 82 79


Niguarda Rinasce:

fornisce supporto psicologico e informazioni mediche a tutti i cittadini anziani, soli, ammalati e disabili in zona Niguarda a Milano.

02. 80 89 86 45

Numeri operativi su tutto il territorio di Roma

CROCE ROSSA ITALIANA (per spesa o farmaci) 800 06 55 10
SALA OPERATIVA SOCIALE 800 44 00 22
CARITAS ROMA OPERATIVO TUTTO IL GIORNO 339 349 23 75
ACLI ROMA (SPESA E MEDICINALI PER OVER 70) 344 240 23 33
SUPPORTO PSICOLOGICO 342 07 20 415

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